La problematica della conformità normativa degli autovelox

Un autovelox a Saint-Christophe
Un autovelox a Saint-Christophe

In Valle d’Aosta, l’uso degli autovelox è al centro di controversie legate alla loro regolarità e conformità normativa. Recentemente, i Comuni di Saint-Christophe e Gressan hanno disattivato gli autovelox in uso, poiché affittati da una società la cui strumentazione non risultava omologata secondo le nuove disposizioni del Codice della Strada .

Nonostante le problematiche legate all’omologazione, le autorità locali continuano a effettuare controlli della velocità su arterie principali come l’autostrada A5 Torino-Aosta e il Traforo del Monte Bianco. Le sanzioni per eccesso di velocità variano in base all’infrazione, con multe che possono superare i 500 euro e la sospensione della patente nei casi più gravi .

Con il nuovo Codice della Strada, in vigore da marzo 2024, cambiano in modo significativo le regole sulla gestione e l’uso degli autovelox in Italia, ecco i principali cambiamenti:

  1. Omologazione obbligatoria: gli autovelox devono essere omologati, non solo approvati. Molti dispositivi attualmente in uso non sono omologati, ma solo “approvati” dal Ministero e questo li rende illegittimi secondo la nuova normativa. I Comuni che usano apparecchi non omologati sono costretti a spegnerli (come già accaduto a Saint-Christophe e Gressan).
  2. Limitazioni alla collocazione: gli autovelox non possono essere installati su strade urbane con limite inferiore ai 50 km/h, salvo autorizzazione del Prefetto. Viene vietato l’uso su strade a scorrimento veloce se non ci sono documentate condizioni di pericolo (incidentalità o criticità reali).
  3. Segnaletica più chiara e obbligatoria: ogni autovelox deve essere preceduto da un segnale ben visibile, posto almeno un chilometro km prima se su extraurbane, o in posizione visibile e non nascosta in ambito urbano e deve essere indicato il tipo di controllo (velocità media, istantanea, ecc.).
  4. Contenziosi e sanzioni: se il dispositivo non rispetta i nuovi criteri, le multe possono essere contestate e annullate. È previsto un inasprimento delle sanzioni per chi supera di molto i limiti di velocità, ma solo se l’accertamento è effettuato con strumenti conformi.
  5. Uso limitato come fonte di bilancio: i proventi delle multe devono essere destinati a interventi sulla sicurezza stradale. Viene rafforzato il controllo per evitare che i comuni usino gli autovelox a scopo di cassa.
  6. Impatti concreti: molti Comuni stanno spegnendo dispositivi non conformi o rimandando l’uso in attesa di omologazioni. In Valle d’Aosta, ciò ha già portato a un ridimensionamento dei controlli automatizzati in alcune aree.

Verificare la legittimità di una multa ricevuta da un autovelox

  • Omologazione del dispositivo: controlla sul verbale marca e modello dell’autovelox con il riferimento all’omologazione (non solo “approvazione”). Se il dispositivo è solo “approvato” ma non omologato, la multa è illegittima (confermata da diverse sentenze). Richiedi al Comune o alla Polizia locale una copia del certificato di omologazione. Se non te lo forniscono o risulta inesistente, puoi usare questo come motivo di ricorso.
  • Segnaletica irregolare o assente: la legge impone che ci sia un cartello che segnala il controllo elettronico della velocità, ben visibile e non nascosto ed il segnale dev’essere posizionato almeno un chilometro prima su strade extraurbane. Se non era presente, o era poco visibile, puoi contestare l’assenza di segnaletica conforme.
  • Contesto stradale: il limite di velocità dev’essere compatibile con il tipo di strada. Se è inferiore a 50 km/h su strade urbane di scorrimento, serve autorizzazione prefettizia. Anche questo può essere chiesto tramite accesso agli atti al Comune.

Come fare ricorso

  • Ricorso al Prefetto: gratuito, entro 60 giorni dalla notifica della multa. Va inviato con PEC o raccomandata alla Prefettura della provincia dove è stata commessa l’infrazione allegando copia del verbale, eventuali foto della segnaletica assente e motivazione dettagliata (es. autovelox non omologato, assenza segnaletica, limite irragionevole…).
  • Ricorso al Giudice di Pace: entro 30 giorni, al costo di circa 43€ di contributo unificato (più eventuali spese). Va presentato presso il Giudice di Pace competente per territorio ed è una via più lenta ma spesso più garantista per casi tecnici.