Il Consiglio regionale della Valle d’Aosta è al centro di una controversia riguardante la documentazione fornita dalla Compagnia valdostana delle acque – CVA, società energetica partecipata dalla Regione.
Il 3 aprile 2025, il Consiglio Valle ha approvato una risoluzione che richiedeva alla CVA, tramite la finanziaria regionale Finaosta, la trasmissione di documenti dettagliati sull’andamento del gruppo energetico. Questa richiesta è scaturita da una lettera inviata dall’ex presidente di Finaosta, Nicola Rosset, che denunciava presunte pressioni per aumentare gli emolumenti dell’amministratore delegato di CVA, Giuseppe Argirò.
La documentazione fornita da CVA è stata segnalata come contenente dati sensibili e potenzialmente riservati. Per garantire la sicurezza e la riservatezza di queste informazioni, la IV Commissione consiliare, presieduta dal Roberto Rosaire, ha deciso di restituire temporaneamente i documenti a Finaosta, incaricandola di adottare misure per limitarne la diffusione. In particolare, si è deciso di collaborare con In.Va. per implementare sistemi di condivisione sicuri, al fine di proteggere i dati da eventuali accessi non autorizzati.
Il gruppo consiliare Rassemblement Valdôtain ha espresso preoccupazione per la gestione della situazione, sottolineando la necessità di trasparenza e rispetto delle regole istituzionali affermando che “se CVA è oggi assimilabile a una società quotata, ne segua le regole” e hanno invitato la Regione, in qualità di azionista, a esercitare pienamente il proprio ruolo.
La IV Commissione consiliare continuerà l’esame della documentazione una volta implementate le misure di sicurezza necessarie. Nel frattempo, i vertici di CVA hanno richiesto di essere auditi dalla Commissione per fornire chiarimenti sulla situazione.
La vicenda evidenzia la complessità della gestione delle partecipate pubbliche e la necessità di equilibrio tra trasparenza, riservatezza e responsabilità istituzionale.