L’emergenza sanitaria non ferma la “Giornata della legalità”: «ciclisti e podisti in movimento per ricordare le vittime del dovere»

Scritto da aostapresse

23 Maggio 2020 - 13:15
Il gruppo di ciclisti dell'edizione 2019 del 'Memorial day'

«Nel quadro di una situazione assolutamente straordinaria, il 28esimo anniversario delle stragi di Capaci e di via D’Amelio sarà celebrato con il consueto coinvolgimento di ciclisti e podisti appartenenti a tutte le forze di Polizia, che saranno impegnati oggi e nei prossimi giorni, singolarmente, in percorsi lungo strade e sentieri della regione, accomunati da un unico profondo sentimento di dedicare l’iniziativa in ricordo delle vittime del terrorismo, della mafia, del dovere e di ogni forma di criminalità».

Lo annuncia, in una nota, Massimo Denarier, della Segreteria del “Sap – Sindacato autonomo di Polizia” della Valle d’Aosta, del Comitato organizzatore del “Memorial Day” e della “Staffetta della memoria”: «ciclisti e podisti saranno in movimento per ricordare le vittime del dovere della nostra regione – prosegue – il dottor Bruno Caccia, procuratore della Repubblica, Adolfo La Bernarda, Camillo Renzi, Franco Basso, Lorenzo Giacobbe, del Corpo delle Guardie di Pubblica sicurezza, Erik Mortara, Vigile del Fuoco, Giuseppe Parisi Capitano dell’Esercito italiano, Giuseppe Iorio della Polizia di Stato, Dario De Rossi dell’Aeronautica Militare nonché le vittime dell’incidente aereo del 14 maggio 1973: Francesco Albarosa, Franco Elia, Raffaello Arata, Giancarlo Zampa, Luciano Galliano, Michele Candiani, Fabrizio Legrenzi, degli Alpini e dell’Aeronautica Militare)».

«L’edizione di quest’anno comprenderà anche altre iniziative distribuite su tutto il territorio nazionale tra cui, di particolare significato, la cerimonia conclusiva all’Altare della Patria a Roma, il 27 maggio, con la deposizione di una corona di fiori – racconta ancora Denarier – non potendo quest’anno abbracciare materialmente i famigliari delle vittime che ricordiamo, intendiamo farlo comunque, in modo virtuale, con lo stesso sincero e partecipato affetto di sempre. L’obiettivo primario della manifestazione, è da sempre quello di fare rivivere nel presente pur proiettandolo nel futuro, il senso ed il messaggio di impegno e sacrificio di tutti coloro che sono rimasti vittime nella difesa della legalità».

“È importante ricordare tutte le vittime del terrorismo, della mafia, del dovere e di ogni forma di criminalità, anche in questo particolare momento della nostra storia – si legge in una nota dell’Amministrazione regionale – in cui, come ha dichiarato la professoressa Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla mafia il 23 maggio 1992, «si è scelto di celebrare il coraggio degli italiani che si sono messi al servizio del Paese in uno dei momenti più drammatici della sua storia recente. Medici, infermieri, esponenti delle Forze dell’ordine, insegnanti, militari, volontari della Protezione civile, farmacisti, commercianti, rider, impiegati dei supermercati. Donne e uomini che hanno reso straordinario il loro ordinario impegno mostrando un’etica del dovere che richiama uno dei più grandi insegnamenti che ci ha lasciato Giovanni Falcone»”.

«Il pensiero di legalità – dichiara il presidente della Regione, Renzo Testolin – ci riconduce, in questo particolare momento storico, al comportamento rispettoso delle regole e del prossimo che ha caratterizzato l’atteggiamento delle valdostane e dei valdostani che in questi mesi hanno dato un bell’esempio di senso civico e di attenzione alle norme. Con questo ringraziamento alla comunità valdostana credo che sia importante ribadire che questo senso di responsabilità e di osservanza delle regole continui in tutti gli ambiti nel prossimo futuro in modo che le nostre azioni possano così onorare concretamente l’esempio lasciatoci dai giudici Falcone e Borsellino».

«Promuovere la legalità, soprattutto nelle giovani generazioni e nella scuola, è una delle mission dell’Assessorato istruzione che, attraverso il coordinamento del “Tavolo Corresponsabilità educativa e legalità” e ai percorsi di cittadinanza, ha posto al centro del suo lavoro questa tematica – ha rimarcato Chantal Certan, assessora regionale all’istruzione, università, ricerca e politiche giovanili – in questo momento, il nostro vissuto legato all’emergenza sanitaria e sociale drammatica che abbiamo vissuto e stiamo vivendo, può essere elaborato attraverso quei valori di responsabilità, solidarietà e impegno che i giudici Falcone e Borsellino ci hanno insegnato. E proprio attraverso l’etica e la responsabilità possiamo trovare conforto e un significato positivo alle nostre azioni quotidiane in un momento di forte impegno emotivo e psicologico».

«Le stragi di Capaci e di via D’Amelio hanno segnato profondamente il nostro Paese e oggi più che mai è fondamentale conservare vivo e forte il ricordo delle donne e degli uomini che hanno dato la vita per combattere la criminalità organizzata, vera piaga del nostro Paese – evidenzia Emily Rini, presidente del Consiglio Valle – la legalità non è un concetto da sbandierare a parole, una volta l’anno in occasione di questa ricorrenza: occorre garantirla tutti i giorni nelle azioni che si portano avanti, sia come cittadini sia come amministratori pubblici al servizio della comunità, altrimenti questa Giornata rischia di rimanere fine a sé stessa, ed è l’ultima cosa che vorremmo e che vorrebbero tutti coloro che hanno sacrificato la loro stessa vita per combattere ogni forma di mafia, vero cancro del nostro Paese, che non ha risparmiato nessuno, nemmeno la nostra regione».

In occasione del 28° anniversario della strage di Capaci, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha pubblicato un messaggio diretto ai giovani delle scuole coinvolti nel progetto “La nave della legalità”, nel 28° anniversario della strage di Capaci: «i due attentati di quel 1992 segnarono il punto più alto della sfida della mafia nei confronti dello Stato e colpirono magistrati di grande prestigio e professionalità che, con coraggio e con determinazione, le avevano inferto durissimi colpi, svelandone organizzazione, legami, attività illecite – ricorda il Capo di Stato – i mafiosi, nel progettare l’assassinio dei due magistrati, non avevano previsto un aspetto decisivo: quel che avrebbe provocato nella società. Nella loro mentalità criminale, non avevano previsto che l’insegnamento di Falcone e di Borsellino, il loro esempio, i valori da loro manifestati, sarebbero sopravvissuti, rafforzandosi, oltre la loro morte: diffondendosi, trasmettendo aspirazione di libertà dal crimine, radicandosi nella coscienza e nell’affetto delle tante persone oneste».

«La mafia si è sempre nutrita di complicità e di paura, prosperando nell’ombra – aggiunge Mattarella, il cui fratello Piersanti venne ucciso a Palermo da “cosa nostra” il 6 gennaio 1980, mentre era presidente della Regione Siciliana e fu proprio lui a soccorrerlo dopo l’attentato – le figure di Falcone e Borsellino, come di tanti altri servitori dello Stato caduti nella lotta al crimine organizzato, hanno fatto crescere nella società il senso del dovere e dell’impegno per contrastare la mafia e per far luce sulle sue tenebre, infondendo coraggio, suscitando rigetto e indignazione, provocando volontà di giustizia e di legalità. I giovani sono stati tra i primi a comprendere il senso del sacrificio di Falcone e di Borsellino, e ne sono divenuti i depositari, in qualche modo anche gli eredi».

«Dal 1992, anno dopo anno, nuove generazioni di giovani si avvicinano a queste figure esemplari e si appassionano alla loro opera e alla dedizione alla giustizia che hanno manifestato – conclude il Presidente della Repubblica – cari ragazzi, il significato della vostra partecipazione, in questa giornata, è il passaggio a voi del loro testimone. Siate fieri del loro esempio e ricordatelo sempre».

Fonti: “Sap Valle d’Aosta”, Ufficio stampa Regione autonoma Valle d’Aosta, Ufficio stampa Consiglio regionale della Valle d’Aosta ed Ufficio stampa Quirinale

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