Non sono piaciuti al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Aosta i video e messaggi di avvocati “comparsi negli ultimi giorni sui social media che, approfittando dell’emergenza “covid-19″, pubblicizzano particolari competenze dei propri studi, capacità di operare e di garantire i regolari standard di efficienza”. In alcuni casi, in questi messaggi, come si legge in una nota dell’Ordine, “alcuni si sono spinti ad offrire le proprie prestazioni per «contrastare l’emergenza» e persino a sollecitare da parte dei familiari delle vittime azioni risarcitorie contro ospedali, medici ed infermieri, ossia proprio coloro che in questo momento mettono a repentaglio la propria vita per salvare la nostra” oltre a rendersi “disponibili ad assistere gratuitamente i sanitari per ogni possibile conseguenza legale che dovessero subire o per ogni possibile problema giuridico che dovessero affrontare in conseguenza delle condotte tenute nella emergenza epidemiologica”.
L’Ordine degli avvocati valdostani rileva quindi che “dette iniziative in taluni casi sono state promosse anche attraverso sigle ingannevoli”, che “alcune aziende, compresi importanti gruppi assicurativi, hanno offerto assistenza legale gratuita, attraverso i propri legali interni o fiduciari, per ogni evenienza derivante dall’emergenza epidemiologica, in taluni casi pur avendo un oggetto sociale diverso dalla tutela legale” e che “la circostanza che dette aziende non abbiano seguito una via diretta per andare incontro alle esigenze dei cittadini, ad esempio offrendo agevolazioni inerenti alla propria attività sociale, induce al sospetto che la proposta di assistenza celi un tentativo di espansione commerciale mediante una mera operazione di marketing”.
Per gli avvocati aostani “tali comportamenti, quando coinvolgono avvocati, gettano un velo di discredito sull’Avvocatura che, viceversa, partecipa a questa tragedia nazionale con senso di responsabilità e vicinanza alle professioni sanitarie che tanto si stanno prodigando per la collettività, pagando anche un pesante tributo in termini di perdite umane”. Inoltre “le suddette condotte dietro l’intento filantropico celano quello di accaparramento di clientela e pubblicità fuori dai canoni consentiti all’avvocato dal Codice deontologico forense e rappresentano operazioni di sciacallaggio mediatico”.
Visto che “è dovere dei Consigli degli Ordini degli avvocati vigilare sulla condotta degli iscritti e trasmettere al Consiglio distrettuale di disciplina gli atti relativi ad ogni violazione di norme deontologiche di cui siano venuti a conoscenza, a tutela della collettività e della professione di avvocato”, l’Ordine degli avvocati di Aosta, presieduto da Domenico Palmas “condanna con il massimo vigore le condotte sopra descritte di coloro che, nello squallido tentativo di recuperare clientela e cercare visibilità attraverso i social media, approfittano del particolare e drammatico momento emergenziale” e ribadisce “che nessuna condotta illecita resterà priva di denuncia e conseguente trasmissione degli atti al competente Consiglio distrettuale di disciplina, e che con lo stesso rigore saranno valutati i casi passibili di denuncia nei confronti dell’Autorità garante della concorrenza” invitando “i cittadini a non farsi attrarre da tali forme di pubblicità ingannevole, fuorviante e priva di
scrupoli”.
“I colleghi iscritti all’Ordine degli avvocati di Aosta” sono, infine, invitati “a vigilare e segnalare iniziative e comunicazioni scorrette al fine di salvaguardare il prestigio e la funzione sociale dell’Avvocatura”.
Fonte: Ordine degli avvocati di Aosta