Nessuna candidatura valida per la Presidenza di “Finaosta”: la Regione riapre i termini. «Ma la graduatoria non dura 5 anni?» si chiede Stefano Aggravi

Scritto da aostapresse

4 Aprile 2020 - 10:30
Il palazzo della 'Finaosta'

La Regione “a seguito dell’assenza di candidature valide alla predetta carica all’esito dell’avviso per l’aggiornamento dell’Albo regionale pubblicato in data 20 marzo 2020” informa che “sono stati riaperti i termini per la presentazione delle candidature alla carica di presidente del Consiglio di amministrazione della società “Finaosta SpA”. È possibile presentare candidatura entro venerdì 10 aprile 2020 e la ma modulistica per la presentazione delle candidature è disponibile a questo link“.

“Le proposte – si legge ancora in una nota diffusa nella serata di venerdì 3 aprile – dovranno essere presentate alla Struttura Segretario generale della Regione esclusivamente tramite PEC all’indirizzo segretario_generale@pec.regione.vda.it o via mail corredata da documento di identità del sottoscrittore in corso di validità all’indirizzo segretario_generale@regione.vda.it”.
L’incarico di presidente prevede un compenso annuo di 25.200 euro annui

«Sapendo tra l’altro che le liste per le candidature alle nomine regionali restano in vigore per cinque anni ai sensi di legge – si chiede pubblicamente su “Facebook” Stefano Aggravi, consigliere regionale della Lega ed ex assessore regionale alle finanze, che aveva nominato, il 31 agosto 2018 l’attuale presidente uscente Andrea Leonardi – sarà possibile che nessuno dei candidati possiede oggi i requisiti necessari? O forse tra tutti quei candidati nessuno è gradito alla Giunta pro tempore, o alla maggioranza dei suoi componenti? Il mancato reintegro del Consiglio di Amministrazione a suo tempo mise già in difficoltà il funzionamento del massimo organo sociale della nostra finanziaria regionale, ma aspettare ancora, proprio in questo momento, che senso ha? Le prossime sfide richiedono una “Finaosta” pienamente funzionante e pronta!».

«A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca…» conclude Aggravi.

Fonti: Ufficio stampa Regione autonoma Valle d’Aosta e profilo “Facebook” di Stefano Aggravi

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