«Non si capisce se il Consiglio regionale ci è o ci fa. Nella legge sulle ulteriori misure regionali urgenti a sostegno delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese collegate all’emergenza sanitaria, che ha letteralmente investito la Valle d’Aosta, ci sono evidenti discrepanze». E’ questo il giudizio dei sindacati valdostani “Cgil”, “Cisl” e “Uil” sulla proposta di legge regionale, approvata dal Consiglio Valle nella notte di venerdì 17 aprile, che dispone aiuti quantificati nella misura di 25 miloni di euro per privati ed aziende in seguito alla pandemia da “covid-19” .
«In maniera particolare le misure economiche per i lavoratori dipendenti, attualmente in cassa integrazione, risultano essere insufficienti – si legge in una nota congiunta – solo 200 euro per il mese di marzo? Tanto valeva fare un bonus per un carrello della spesa! Per quanto riguarda l’articolo 8 perché non è stato stanziato nulla per i lavoratori e per le famiglie che avranno (a questo punto ci chiediamo quando?) una cassa integrazione che arriverà a malapena a 900 euro? Sarà la maggioranza di coloro che rimarrà senza stipendio».
«Ci aspettavamo anche una maggiore attenzione nei confronti di quei lavoratori che, terminata la disoccupazione, sarebbero dovuti rientrare al lavoro – lamentano i segretari regionali Vilma Gaillard (“Cgil”), Jean Dondynaz (“Cgil”) e Ramira Bizzotto (“Uil”) – sono prevalentemente gli stagionali, quegli ex lavoratori, che per effetto della pandemia, non sono stati riassunti. E sono gli stessi che sono esclusi anche dal reddito di cittadinanza e da qualsiasi altra forma di ammortizzatore sociale. Mentre, invece, reputiamo positivo aver incluso il bonus, inerente al mese di marzo e aprile, per i lavoratori dipendenti “atipici”, per i collaboratori domestici e per i tirocinanti, come fortemente sollecitato da noi in seconda Commissione. Erano lavoratori completamente esclusi dagli ammortizzatori sociali».
«Cosa si poteva fare di più? – si chiedone quindi i tre sindacati – un taglio alle remunerazioni dei consiglieri e degli assessori che mediamente, tra indennità di funzione e diaria, percepiscono più di 10mila euro mensili. Sarebbe stato un segnale concreto di vicinanza al popolo valdostano. Tenuto conto che forse alcuni di loro, se non ci fosse stata questa emergenza, non siederebbero neanche più su quegli scranni. L’elemosina non ci piace!».
«La Regione deve velocizzare la messa in campo dei prossimi provvedimenti da 120 milioni – conclude la nota delle organizzazioni sindacali valdostane – e avviare una procedura immediata e rapida per il pagamento degli indennizzi e dei bonus. Quindi chiediamo con forza che già da lunedì venga attivata la piattaforma. Non ci sono più scuse, né giustificazioni. Va bene il voler snellire le procedure, ma vorremmo che oltre alla volontà seguissero anche i fatti».
Fonte: Ufficio stampa “Cgil” Valle d’Aosta