Per la psicosi “coronavirus” Aosta limita i servizi sociali e dispone il “lavoro agile”, concedendo un computer ai dipendenti sprovvisti

Scritto da aostapresse

6 Marzo 2020 - 21:20
tag: anzianiaostacoronaviruslavoro
Fulvio Centoz, sindaco di Aosta

In ragione dell’evolversi della situazione epidemiologica legata al nuovo “coronavirus sars-cov-2” e del carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia di “covid-19” che ha interessato recentemente anche l’ambito territoriale regionale valdostano, l’Amministrazione comunale di Aosta ha deciso attraverso un’ordinanza pubblicata nella serata di venerdì 6 marzo alcuni provvedimenti per il contenimento e il contrasto della diffusione della malattia.

In particolare, per quanto riguarda i servizi sociali comunali, fino alla data del 3 aprile, ferma restando la necessità di eventuali ulteriori proroghe sono state introdotte la sospensione delle attività di intrattenimento e socializzazione rivolti agli anziani autosufficienti; la sospensione del servizio relativo ai centri diurni; la sospensione delle attività integrative rivolte agli anziani ospiti delle strutture residenziali che comportino accesso alle stesse da parte di soggetti diversi degli
operatori di struttura; la sospensione dei servizi di prossimità rivolti agli anziani autosufficienti che non rivestano carattere di urgenza e di tutte quelle attività non strettamente connesse a necessità urgenti e improcrastinabili.
Inoltre, l’accesso alle strutture residenziali comunali per anziani di parenti e visitatori potrà avvenire esclusivamente secondo le misure disposte dall’Assessorato regionale alla sanità, salute e politiche sociali, e precisamente con la limitazione dell’accesso ai casi strettamente necessari, individuando per ogni ospite un unico congiunto/assistente autorizzato alle visite. Il visitatore, oltre a essere in buona salute, dovrà attenersi all’osservanza di tutte le
norme igieniche di cui all’allegato 1 del DPCM 4 marzo 2020. E’, inoltre, vietato l’accesso a visitatori provenienti dalle cosiddette “zone rosse”.
Saranno comunque garantiti i servizi di carattere domiciliare a favore, in via prioritaria, delle persone bisognose, sole o facenti parte della cosiddetta “utenza debole”.

Sono, poi, sospesi tutti i servizi direttamente collegati e afferenti all’attività formativa e didattica: trasporti scolastici, servizio mensa o refezione, guardiania nonché l’utilizzo e la concessione di palestre scolastiche anche in orario extra-scolastico.
Sono sospesi anche tutti gli spettacoli viaggianti e le attività attrattive o turistiche itineranti ancorché in precedenza autorizzate o in corso di autorizzazione.
Infine, nel rispetto delle prescrizioni descritte nel DPCM 4 marzo 2020, il numero di fruitori viene ridotto della metà rispetto a quello normalmente consentito garantendo l’applicazione della distanza interpersonale di sicurezza di un metro, in tutte le sale, biblioteche, centri di incontro e di intrattenimento e svago, saloni, strutture aggregative per
giovani di proprietà pubblica, nonché nelle sale annesse al Tempio crematorio (Sala del commiato e Sala delle celebrazioni laiche).

Oltre alle misure contenute nell’ordinanza 97/2020, l’Amministrazione ha introdotto alcuni provvedimenti straordinari per conciliare l’attività lavorativa dei dipendenti e la famiglia attraverso forme innovative di flessibilità che, affiancandosi al normale utilizzo delle ferie e dei permessi, consentano di accedere al lavoro agile straordinario, facendo fronte alla sospensione dei servizi educativi e scolastici decisa a livello nazionale.
Al “lavoro agile” potranno accedere in via straordinaria i dipendenti che si trovino in particolari stati di salute con fattori di rischio elevati in caso di eventuale contagio con “covid-19” per una durata pari allo stato di emergenza indicato dalle disposizioni governative oppure i genitori con figli di età inferiore a dodici anni che frequentano istituzioni educative o scolastiche la cui attività è stata oggetto di sospensione per effetto del DPCM del 4 marzo 2020 per una durata pari al periodo indicato dalle disposizioni governative.
L’attività dovrà essere svolta con strumentazione propria (computer, telefono, connessione Internet), tranne nel caso di dipendenti sprovvisti di computer per i quali, in via eccezionale, si potrà valutare l’utilizzo di un computer di proprietà comunale.
I dipendenti potranno usufruire anche dell’estensione dell’istituto della flessibilità oraria in ingresso e in uscita oltre i parametri ordinariamente vigenti, arrivando a modificare l’articolazione dell’orario di lavoro.

Fonte: Ufficio stampa Comune di Aosta
FM

segui aostapodcast

aostapresse sul sito
aostapodcast su spotify
aostapodcast su Google Podcast
aostapodcast su Apple Podcast
aostapodcast su Anchor

Potrebbe essere interessante anche…

correlati

La Presidenza della Regione propone un emendamento al decreto-legge per i parametri sui colori: «non contate i turisti sotto il milione di residenti»

Per evitare di perdere la “zona bianca” e rischiare le chiusure provocate dai passaggi in zona gialla, arancione o gialla, in virtù dei piccoli numeri e della particolare situazione che caratterizza la Valle d’Aosta, la Presidenza della Regione ha proposto un emendamento al disegno di conversione in legge del decreto-legge numero 105 del 23 luglio scorso con le nuove “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da covid-19 e per l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche”, entrato in vigore nel momento della sua firma e che dovrà essere approvato, come legge dello Stato, dal Parlamento, entro 60 giorni, vale a dire il 23 settembre.

Massimo Occhiena è il nuovo presidente della Commissione paritetica: «alto profilo, ma noi avevamo indicato Barbara Randazzo» lamenta Erik Lavevaz

Massimo Occhiena, 53 anni, originario di Torino, avvocato cassazionista e professore ordinario di Diritto amministrativo nell’Università di Sassari, è stato eletto, nella prima riunione del nuovo organismo, come presidente della Commissione paritetica Stato – Valle d’Aosta, che definisce le norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione autonoma Valle d’Aosta.

X