La Presidenza della Regione, in una nota diffusa nella serata di lunedì 20 aprile, informa che “in una lettera inviata ai ministri Roberto Gualtieri e Francesco Boccia e alla vice ministra Laura Castelli, il presidente della Regione Renzo Testolin chiede che la Valle d’Aosta, per gli esercizi finanziari 2020 e 2021, non debba provvedere al versamento a favore dello Stato per il contributo al risanamento della finanza pubblica, che ammonta a 102 milioni e 800mila euro. Una richiesta, quella del presidente Testolin, che parte dagli effetti dell’emergenza “covid-19″ sul gettito tributario regionale”.
La lettera di Testolin arriva dopo che, nella riunione straordinaria del Consiglio Valle di venerdì 17 aprile è stato approvato, con 23 voti a favore, un ordine del giorno presentato dai gruppi “Vdalibra”, Mouv’, Lega VdA, “Movimento 5 Stelle”, Stella Alpina e dai consiglieri del Gruppo misto Claudio Restano e Giovanni Barocco, sul quale lo stesso Testolin insieme ai colleghi Joël Farcoz, Erik Lavevaz e Flavio Peinetti dell’Union Valdôtaine, ai consiglieri di Alliance Valdôtaine e Daria Pulz di “ADU-VdA” si erano astenuti. Il testo, approvato con i voti dei proponenti insieme a quelli di Emily Rini, Mauro Baccega ed i due consiglieri di “Rete Civica”, “impegna la Giunta ad avviare una trattativa con lo Stato e con i Comuni per azzerare l’esborso fiscale per imprese, professionisti, Partite Iva e realtà del terzo settore, creando un “periodo bianco fiscale” esente da imposte, per un corrispettivo su base annuale (in 365esimi) pari al totale dei giorni di chiusura forzata cui si aggiungono 60 giorni dalla riapertura delle attività”.
«Gli effetti dell’emergenza epidemiologica sul tessuto economico-sociale del nostro territorio sono ormai evidenti – scrive Testolin nella nota – ed è ragionevole ritenere che gli stessi potranno protrarsi per almeno 12-24 mesi».
Nella lettera inviata ai referenti dei dicasteri di economia e finanze ed affari regionali, il presidente della Regione sottolinea che «vi sono quindi profondi riflessi sul gettito fiscale della Valle d’Aosta, in quanto Regione autonoma. Al riguardo va considerato che la Regione autonoma Valle d’Aosta sostiene, in base allo Statuto e alle relative competenze, la quasi totalità delle spese necessarie a finanziare le funzioni che, sul territorio delle Regioni ordinarie, sono a carico del bilancio statale. Per fronteggiare sotto il profilo sanitario l’emergenza e per contenere gli effetti negativi sul tessuto economico-sociale il “sistema Valle d’Aosta” è inoltre chiamato ad affrontare ingenti spese di carattere sanitario, anche per una ristrutturazione del servizio più capillare sul territorio, e importanti interventi di sostegno delle famiglie e del lavoro, così come del rilancio del sistema economico locale».
Da qui la richiesta dell’annullamento del contributo al risanamento della finanza pubblica, stabilito dall’articolo 1 (comma 877) della legge 145 del 2018 in 102 milioni e 800 mila euro, una richiesta alla quale il Renzo Testolin aggiunge altre tre istanze nei confronti dello Stato, «la previsione di misure di riequilibrio dei bilanci a favore dei Comuni del nostro territorio, la concessione di spazi per la contrazione di nuovo debito regionale da potersi destinare anche a spese correnti oltre che a sostegno di interventi privati e non solo pubblici e consentire alle Regioni e Province autonome di poter ripianare l’eventuale disavanzo di bilancio generato dalla crisi ed in particolare dal minor gettito fiscale-tributario in vent’anni, derogando quindi al ripianamento in tre esercizi, così come previsto dall’attuale normativa».
Fonti: Ufficio stampa Regione autonoma Valle d’Aosta e Ufficio stampa Consiglio regionale della Valle d’Aosta