Giovedì 14 maggio il Governo regionale, riunito in seduta straordinaria, ha esaminato i documenti del “Gruppo di lavoro settore scuola”, creato dall’Assessorato regionale dell’istruzione, Università, ricerca e politiche giovanili, presieduto alla Sovraintendente agli studi Marina Fey, nell’ambito della progettazione e dell’organizzazione della ripresa dell’attività didattica, così come dell’accompagnamento di famiglie, studenti e personale docente nella seconda fase dell’emergenza e in vista della riapertura di settembre.
«L’estrema diversificazione delle realtà scolastiche nella nostra Regione potrebbe rendere fattibile una ripresa delle attività educative e didattiche in presenza – commenta l’assessora Chantal Certan – soprattutto per la fascia d’età dai tre agli undici anni e in alcune realtà a bassa densità scolastica, laddove potrebbe essere meno difficoltosa la gestione, nei plessi scolastici, degli studenti rispetto agli agglomerati urbani e alle grandi città. Crediamo quindi che vi sia l’opportunità di valutare, come sostenere e accompagnare le famiglie in vista della conclusione dell’anno scolastico e della prossima riapertura, con scelte che garantiscano da un lato il diritto allo studio, costituzionalmente sancito, dall’altro la salute e la sicurezza di ragazzi e personale scolastico».
“Il “Gruppo di lavoro” – si legge in una nota dell’Assessorato – ha redatto due documenti di indirizzo, uno tecnico e uno sanitario, per lo svolgimento delle attività didattiche in presenza rivolte agli alunni dei vari gradi e ordini di scuola. I documenti saranno portati all’attenzione dei dirigenti scolastici, dei sindaci, delle organizzazioni sindacali della scuola, della “Consulta dei giovani”, del “Comitato di coordinamento in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro”, affinché possano essere affrontati, valutati e validati tutti gli aspetti per garantire un sereno ritorno a scuola a tutti gli studenti valdostani, ai loro insegnanti e al personale non docente”.
“Nel dettaglio, il “Gruppo di lavoro” ha affrontato differenti temi – aggiungono dall’Assessorato regionale all’istruzione – alcuni dei quali saranno oggetto di approfondimento con gli “stakeholders” (le persone interessate, n.d.r.) e riguardano l’edilizia scolastica, con riferimento anche a nuove soluzioni in tema di logistica; l’innovazione e la sostenibilità digitale per potenziare le nuove modalità di didattica (DaD) e formazione a distanza (FaD); nuove strategie educative basate su una pedagogia attiva e un apprendimento esperienziale, quali la “flipped classroom” (cosiddettà “classe capovolta”), l’outdoor education e/o altri progetti di educazione ambientale e cittadinanza, in collaborazione con gli Enti locali, le cooperative e le associazioni del terzo settore, considerato il nostro contesto ambientale particolarmente favorevole; la formazione iniziale e il reclutamento del personale docente e ausiliario; il rilancio della qualità del servizio scolastico nell’attuale contesto emergenziale, con particolare attenzione agli alunni con bisogni educativi speciali; l’educazione al rispetto delle norme in materia di sicurezza e, in particolare, la distanza fisica (distanziamento sociale) anche in previsione dell’attivazione di “centri estivi” e lo sviluppo della rete dei servizi di educazione e di istruzione a favore dei bambini nella fascia 0-6 anni”.
“Il Piano presenta diversi scenari di riapertura a livello regionale – evidenzia ancora la nota – partendo dalle scuole dell’infanzia e primarie, anche in considerazione dello scarso impatto che l’avvio delle stesse ha sulla mobilità e sull’affollamento dei mezzi pubblici di trasporto in quanto trattasi prevalentemente di servizi educativi che sorgono nelle vicinanze dell’abitazione. Il Piano scuola e il Protocollo di sicurezza saranno ora sottoposti all’Unità di crisi e al Comitato di coordinamento in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro per la valutazione nel merito degli stessi, al fine di definire lo scenario da attuare, nel rispetto dell’evoluzione epidemiologica”.
Gli scenari riportati dal Piano presentano in una prima fase, tra maggio e giugno 2020 dove la frequenza in presenza sarà facoltativa e sarà, comunque, garantita la didattica a distanza con il rientro, definita dall’Assessorato, prendendo in prestito in maniera inappropriata una definizione motoristica, “a geometria variabile” degli alunni, con una frequenza parziale nel tempo, turni di mezze giornate e ridotta nel numero di allievi, per la scuola dell’infanzia (asili) e la scuola primaria (elementari) e per la scuola secondaria di primo grado (medie), con la eventualità di limitarla agli studenti del terzo anno, a conclusione del primo ciclo d’istruzione, così come per la scuola secondaria di secondo grado (superiori), limitatamente al quinto anno, a conclusione del secondo ciclo d’istruzione o per la simulazione dell’esame di Stato (maturità) in presenza.
In una seconda fase, a settembre 2020, il rientro, “a geometria variabile” sarà per tutti gli alunni di ogni ordine e grado, prioritariamente di coloro che frequenteranno il primo anno di ogni ordine e grado di scuola, per favorire l’accoglienza nelle nuove scuole.
Fonte: Ufficio stampa Regione autonoma Valle d’Aosta