Sergio Togni e Bruno Giordano candidati sindaco e vice per la Lega Vallée d’Aoste: «nessuno ci ha detto cosa scrivere sul programma»

Scritto da aostapresse

3 Agosto 2020 - 19:00
Paolo Sammaritani, Marialice Boldi, Sergio Togni, Bruno Giordano e Nicoletta Spelgatti

«La lista sarà resa nota quando apriremo la campagna elettorale. Il candidato vice sindaco ormai era il “segreto di Pulcinella”». Con queste parole, l’ex presidente della Regione Nicoletta Spelgatti, consigliera regionale uscente, ha ufficializzato, nel pomeriggio di lunedì 3 agosto, i candidati sindaco e vice sindaco per la città di Aosta della Lega Vallée d’Aoste, rispettivamente l’architetto Sergio Togni, 52 anni il prossimo 18 agosto, dal 2013 presidente dell’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della Valle d’Aosta e Bruno Giordano, 66 anni, sindaco di Aosta per la coalizione tra Union Valdôtaine, movimenti autonomisti e “Popolo della Libertà” dal 2010 al 2015, già bibliotecario e poi istruttore amministrativo del dipartimento Enti locali dell’Amministrazione regionale, che alle elezioni regionali del 2018 aveva raccolto 521 preferenze nella lista unionista.

«Dopo cinque anni, c’è voglia di riscatto – ha dichiarato Sergio Togni – non si è fatto nulla di quanto predisposto del sindaco precedente che mi sta accanto. La Lega ha dimostrato che le cose si possono e si devono cambiare. Il programma esteso che sarà presentato poi l’ho scritto io, nessuno mi ha detto cosa scrivere. Ho scelto candidati in piena libertà con un progetto concreto e serio, figure nuove, come me. Le altre sono persone che vengono dalla società civile, di livello, ma che non avevano ancora potuto confrontarsi con la macchina. Bruno Giordano non è mai andato sotto con il bilancio, mai stato chiamato in via Ollietti (dove c’è il Tribunale, n.d.r.). Oggi non vi diciamo ancora chi sono gli altri, ma io saprò coordinarmi bene. Ho coordinato 105 presidenti di Ordine. Ho saputo sempre, nei miei lavori, scegliere i compagni giusti, anche oggi pomeriggio per un allestimento museale a Piacenza. Ogni volta che affronto una sfida voglio avere accanto a me una persona di grande esperienza»

«Sono un usato sicuro, non ho niente da dimostrare, ho già dato il contributo con l’allora Lega Nord – ha ricordato Bruno Giordano – molte cose si troveranno anche nel programma di Sergio Togni, ad esempio soldi certi e sicuri con i quali il Comune ora non è in grado di chiudere il programma. Oggi come oggi noi saremmo in grado di dire come verranno lasciate le casse. Il bon ton vorrebbe che negli ultimi sei mesi si continui con l’ordinaria amministrazione e si lasci decidere a chi viene dopo. Invece continuano a spendere. Poi c’è il convitato di pietra, che non si vede tanto in giro ma che governa, l’iper burocrazia. Trovati i soldi e dati gli indirizzi dal Consiglio comunale e poi eseguiti dalla Giunta, il tutto resta in capo ai funzionari. Ma se uno chiede tre volte ad un dirigente perché un lavoro non va avanti, rischia di trovarsi in via Ollietti, come se avesse voluto farlo per sé».

Bruno Giordano

Bruno Giordano

«Ho detto di sì perché questa lista ha una forza politica alle spalle – ha aggiunto l’ex sindaco di Aosta – c’è una relazione tra Comune e Regione ed un programma dettagliato. Sono colpito dalla grande capacità di lavoro di Togni, con cui mi sono trovato subito in sintonia. Serve una squadra coesa e compatta, in cui nessuno prevarichi e tutti giochino la stessa partita, senza che nessuno si senta sminuito perché momentaneamente in panchina. Ho vissuto sulla mia pelle il “cosa c’è per me”. Aosta è sotto il doppio “Patto di stabilità”, paritario fra Amministrazione regionale ed Amministrazione comunale. Ho rifiutato quattro proposte di candidatura al Consiglio regionale ed anche a fare il sindaco, ma non ho spirito di rivalsa, piuttosto spirito di collaborazione, Togni ha un bellissimo carattere, io ne ho uno pessimo, magari troviamo la misura. Invece di scrivere una lettera ai giornali, che magari non hanno tempo e non me la pubblicano, ho pensato di mettermi ancora una volta a disposizione. Io ho sempre lavorato. Non credo che ci sia qualcuno che uscito dalla politica e sia tornato a lavorare non in un posto di sotto-governo».

«Con questa famiglia che è la Lega si capisce subito che si lavora in modo diverso, c’è una marcia in più – ha aggiunto Paolo Sammaritani, consigliere regionale uscente – questo è il nostro spogliatoio, questa è la nostra partenza. Non rivoluzioni ma grandi cambiamenti. Conosciamo la macchina, sappiamo cosa vogliamo fare e dove vogliamo andare, fare un’Aosta più bella, fuori da tutte le logiche che hanno governato fino ad ora».

«Ringrazio Sergio Togni per aver rinunciato alla sua carriera – ha ancora evidenziato Nicoletta Spelgatti – abbiamo un architetto per la sua grinta e le sue competenze, perché dia di nuovo bellezza alla nostra città. La nostra lista è fatta di persone di competenza, della società civile, uniti da una fortissima identità, visione del mondo comune, persone che non hanno mai fatto politica. Abbiamo scelto come vice Bruno Giordano perché già nel 2010 avevamo apprezzato il suo lavoro come sindaco, il nostro obiettivo non è solo vincere ma governare e farlo bene, con una squadra che agisca con concretezza perché conosce già perfettamente la macchina».

«Aosta ha meno bisogno di “grandi opere” e più di attenzione alle persone – ha anticipato Sergio Togni, annunciando che resterà nelle Commissioni edilizie, anche in quella della Curia vescovile, e continuerà a tenere il suo studio “per vivere” – vado spesso a piedi e, tolto il salotto buono, ci sono pezzi della città come corso Lancieri che non è finito, il “Miroir” che è una “città-non-città”, ed i grandi muri di Corso Saint-Martin de Corléans. I prossimi progetti arriveranno con il verde, ma non si sa quando, non ci sono più i cinquanta milioni di euro e lavoreremo con le piccole cose».

«Io avevo lasciato il progetto di piazza della Cattedrale approvato, con il bilancio coperto, e dopo cinque anni dobbiamo ancora vederlo – ha criticato Giordano – e non capisco i lavori della nuova Università e dell’ospedale, se non c’erano i soldi quei progetti non si dovevano fare. Questo è un Piano strategico, dell’ex sindaco di Rhêmes all’ex sindaco di Rhêmes. Qui abbiamo un architetto che sa come si fa. Ai consiglieri regionali chiedo di mettere fine ai cantieri che bucano la città: è fondamentale il gioco di squadra, anche con la Regione. Io ho un buon presente, ma non un futuro, per questioni anagrafiche. Qui c’è una squadra, non quei “polit bureau” dove c’era un sacco di gente ma nessuno parlava».

I 'tweet' dei 2015 di Bruno Giordano

I ‘tweet’ dei 2015 di Bruno Giordano

Le analisi di Bruno Giordano sono simili a quelle espresse nel marzo 2015, quando, in ventisei “tweet” postati in quarto d’ora durante il suo ultimo Consiglio comunale, criticò la scelta di essere messo da parte per far spazio a Fulvio Centoz, la cui candidatura fu funzionale ad un accordo politico tra l’allora presidente della Regione Augusto Rollandin ed l’allora premier Matteo Renzi: «l’Amministrazione deve parlare con i fatti – aveva scritto – che diventano atti e governano città. Tutto il resto sono chiacchiere. La riqualificazione delle piazze Roncas e Giovanni XXIII è emblematica della diversità di tempi tra politica e parte amministrativa. Per me e la Giunta la riqualificazione delle piazze era la priorità. L’apparato lo sapeva. Me ne vado senza vederle cantierizzate. Auguro a chi verrà più fortuna, ma lo scontro con apparato iper-burocratizzato e non pronto al cambiamento sarà inevitabile».
«Ciò che più mi offende – aveva ancora scritto cinque anni fa – è che mi si faccia passare per uomo di destra. Per me parlano la storia personale e politica. Si vada a dare lezioni di antifascismo e di sinistra da un’altra parte. Non ambisco a dare lezioni, ma non accetto di riceverne. Se si voleva trovare una scusa per mandarmi a casa, che la si trovasse più credibile. È evidente che al nuovo “Senato dei cento” servisse di più un @fulviocentoz che un @BrunoGiordano54. Non sono stato io quello che, in una notte insonne, ha sottoscritto il “Patto del Nazareno”. Changement sans cohérence c’est seulement changer une personne».

«Sono persone pulite che si mettono a disposizione. Bruno Giordano rappresenta l’esperienza e Sergio Togni il nuovo – ha concluso Marialice Boldi, segretario della Lega Vallée d’Aoste – Giordano è incorruttibile, ha ricevuto molto e dato molto, non ha mai chiesto favori, ed è libero, anche libero di dire “no”. Non è ricattabile in nessun modo».

Fonti: Nicoletta Spelgatti, Paolo Sammaritani, Marialice Boldi, Sergio Togni, Bruno Giordano e profilo “Twitter” di Bruno Giordano

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