Carrel ribadisce la sua linea sulla vaccinazione Lsd. Federica Brignone supporta la Fontina

La foto condivisa da Marco Carrel sui social
La foto condivisa da Marco Carrel sui social

Nella mattinata di Ferragosto, l’assessore regionale all’agricoltura Marco Carrel è tornato sulla vicenda della vaccinazione contro la dermatite nodulare contagiosa (Lsd), ribadendo sui sociale perché in Giunta si è astenuto: «obbligo sì, ma solo nella zona di sorveglianza, altrove facoltativo».
Carrel ha citato i dati più recenti, con 9.200 capi previsti vaccinati entro Ferragosto e copertura all’88,85% dei bovini nella ZS (zona di sorveglianza), soglia che – secondo l’assessore – permetterebbe «già da domani» di chiedere la deroga agli abbattimenti in caso di focolaio.
A margine, il post ha raccolto molti consensi online, anche da ambienti tradizionalmente critici verso l’obbligo vaccinale.

Il 7 agosto scorso la Giunta aveva approvato il piano vaccinale obbligatorio per tutto il patrimonio bovino regionale (circa 38 mila capi), con la sola astensione di Carrel, avviato tra l’8 e il 9 agosto, partendo dalla ZS al confine con Francia e Svizzera e poi estendendolo all’intero territorio. Il provvedimento è stato condiviso con il Ministero della Salute ed il Centro di referenza nazionale (Cesme).
Marco Carrel ha richiamato la soglia «75% dei bovini e 95% delle aziende vaccinati» come riferimento per considerare “completato” un piano e accedere a deroghe.
Non è però un numero scritto in una singola norma recente: è un benchmark tecnico presente nella documentazione europea sulla gestione della Lsd e nei materiali di supporto alle campagne vaccinali degli anni scorsi (ad esempio nei Balcani), usato per stimare l’efficacia di popolazione e la riduzione del rischio. Le norme dell’Unione Europea fissano invece requisiti minimi di programma (vaccinare tutti gli animali nell’area in cui si decide di vaccinare, registri, sorveglianza e controlli), lasciando agli Stati la definizione della strategia territoriale.
Nelle aree colpite oltre confine, la linea è netta: vaccinazione obbligatoria nella “zona regolamentata/sorveglianza” (raggio 50 km dai focolai), non fuori. La Francia ha avviato la campagna il 18 luglio e la rende obbligatoria per tutti i bovini dentro la zona; in Svizzera l’OSAV impone la vaccinazione obbligatoria per bovini/bufali/bisonte solo nella ZS e la vieta fuori da essa. È esattamente il modello che Carrel avrebbe voluto applicare in Valle.

Davide Ramires e Federica Brignone con la Fontina
Davide Ramires e Federica Brignone con la Fontina

Il nodo “Fontina” e i prodotti a latte crudo

Carrel dice di spingere per una deroga sulle restrizioni ai prodotti a latte crudo in ZS. La cornice nazionale prevede divieti e misure stringenti sulla movimentazione del latte crudo dalle zone sottoposte a restrizione, con deroghe (ad esempio l’invio a impianti che assicurino pastorizzazione o vincoli di stagionatura prolungata per alcuni DOP). Nel frattempo le Regioni emanano atti attuativi ed è su questo terreno che la Valle d’Aosta sta chiedendo margini per la Fontina prodotta in periodo di restrizione.
Il supporto agli allevatori ed ai produttori di Fontina è arrivato anche da Federica Brignone, la quale, sempre sui social, ha condiviso una foto a La Thuile con l’allevatore Davide Ramires ed in mano uno spicchio di formaggio: «un pensiero speciale va ai nostri amici allevatori, in Savoia e in Valle d’Aosta – si legge nel post – stanno vivendo giorni difficili, ma con la stessa passione e forza di sempre continuano a prendersi cura dei loro animali e della nostra amata montagna. È importante ricordarlo: non c’è alcun pericolo per chi consuma i loro prodotti! Anzi, il modo migliore per essere loro vicini è semplice e concreto: scegliere e acquistare direttamente da loro. La montagna è comunità: nei momenti difficili, ci si stringe attorno a chi custodisce le sue tradizioni più autentiche. A tutti gli allevatori diciamo di cuore: siamo con voi».

Secondo il bollettino diffuso a metà settimana, tra il 9 ed il 12 agosto erano 4.820 i bovini vaccinati (quasi tutti in ZS) con 1.645 ulteriori somministrazioni programmate quel giorno. L’obiettivo dichiarato dalla Regione era arrivare a circa 9.200 capi immunizzati entro Ferragosto. Nessuna reazione avversa è stata segnalata fino a quel momento. Il dato coincide con le cifre che Carrel usa nel suo post di Ferragosto.

Cosa resta da chiarire

  • deroga agli abbattimenti: la praticabilità dipende da atti nazionali/UE e dallo scenario epidemiologico; le soglie 75/95 sono un riferimento tecnico, non un “interruttore automatico” nelle norme;
  • restrizioni latte crudo: il Ministero ha già previsto deroghe con condizioni (pastorizzazione o lunga stagionatura), ma l’estensione a formaggi a latte crudo tipici locali richiede ulteriori atti e verifiche. 

 

Nota per i lettori: l’Lsd non è zoonosi, non c’è nessun rischio per l’uomo né per consumo di latte/carne, e la vaccinazione è lo strumento ritenuto più efficace per evitare gli abbattimenti in caso di introduzione del virus, come ribadito dalla documentazione ufficiale UE e dai piani nazionali.