Cristina Machet nuova presidente dell’Union Valdôtaine. La Réunion tra gli obiettivi: «a volte ci siamo persi, soprattutto per rivalità personali, questo non deve ripetersi»

Scritto da aostapresse

6 Giugno 2021 - 9:00
David Follien e Cristina Machet

Cristina Machet, 44 anni compiuti il 3 marzo scorso, residente a Torgnon, dove è stata sindaco, attuale segretario comunale a Valtournenche e Chamois, prima esclusa della lista dell’Union Valdôtaine alle elezioni regionali del settembre 2020, con 409 preferenze (28 voti in meno dell’ultimo eletto, l’assessore regionale alla sanità Roberto Barmasse), è stata nominata, nel pomeriggio di sabato 5 giugno, presidente del Mouvement, unica candidata al ruolo.

L’Union Valdôtaine ha infatti riunito in presenza, all’auditorium di Pont-Saint-Martin, la Conférence des présidents de section ed il Conseil fédéral proprio per procedere all’elezione del nuovo presidente, vista la disponibilità della Machet, dopo che il precedente presidente Erik Lavevaz ed il suo vice Davide Sapinet, eletti in Consiglio regionale e nominati rispettivamente presidente della Regione ed assessore regionale all’agricoltura erano diventati incompatibili con l’incarico ed il vice presidente vicario, l’ex consigliere regionale David Follien, si era dimesso, per poi venir nominato presidente reggente.
«Voglio ringraziare i presidenti di sezione, i membri del Conseil fédéral che operano sul territorio ed il Comité fédéral per il lavoro svolto in questi mesi – ha detto Follien – un lavoro difficile ma che ha portato risultati straordinari, l’Union Valdôtaine supera i mille iscritti, dovremmo esserne orgogliosi, siamo rimasti l’unico movimento organizzato e strutturato. Vorrei che qualcuno di tanto in tanto lo riconoscesse».

Ovviamente si è parlato della “Réunion autonomiste”, vale a dire la ricomposizione, nel Mouvement, degli esponenti politici che negli anni passati hanno abbandonato, in rottura con la gestione del partito, la palazzina di Avenue des Maquisards, e che, formalmente, in Consiglio Valle si è tecnicamente attuata, con gli eletti dei gruppi della stessa Union Valdôtaine, di Alliance Valdôtaine (formata a sua volta dai “resti” di Alpe ed Union Valdôtaine Progressiste, insieme a Stella Alpina) e di Vallée d’Aoste Unie (coalizione creata dai movimenti Mouv’ e Vallée d’Aoste Ensemble, formati da altri fuoriusciti dall’UVP) che hanno operato come un gruppo unico di quattordici consiglieri nelle trattative per la formazione della maggioranza che sostiene la Giunta Lavevaz.

«Il percorso per un viaggio comune è da costruire – ha spiegato Follien – per il momento non abbiamo avuto incontri con le altre forze politiche autonomiste, né formali né informali, anche se il messaggio è passato. Ritengo importante lavorare sempre più a stretto contatto con i gruppi autonomisti del Consiglio regionale e i movimenti. Il simbolo e il nome del movimento non sono mai stati messi in discussione, anche perché siamo assolutamente in disaccordo. Il percorso della Réunion dovrà essere condiviso, un percorso che parta dalla base, dalle sezioni e non dal palazzo».
David Follien, nel suo ultimo discorso, ha quindi ringraziato la neopresidente Cristina Machet per essersi messa a disposizione: «L’Union in questo momento ha bisogno di un presidente come Cristina che, fin dal primo momento, ha dimostrato grande dinamismo. Essere unionista è un stato d’animo, una fede, siamo e rimarremo unionisti. Buon lavoro Cristina!».

Cristina Machet, madre di due bambini, si è laureata nel 2000 in scienze politiche all’Università di Torino ed ha frequentato un master in geopolitica presso l’Università Sorbonne di Parigi nel 2006. Nel 2014 ha ottenuto l’abilitazione all’insegnamento delle materie giuridiche ed economiche alla Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Torino: dal 2002 al 2006 e dal 2009 al 2015 è stata docente di diritto ed economia, con cattedra annuale, in diverse Istituzioni scolastiche superiori, entrando in ruolo nel gennaio 2015, sempre per la stessa materia, alla “Fondazione per la formazione professionale turistica” di Châtillon, mettendosi poi in aspettativa non retribuita dopo la nomina, nell’ottobre dello stesso anno, a segretario comunale.
La prima attività professionale di Cristina Machet, negli anni in cui era studentessa universitaria, è stata quella di macchinista di impianti a fune presso la “Sirt- Società impianti di risalita Torgnon”, a cui affiancava l’attività giornalistica di articoli a carattere sportivo per il settimanale locale “Il Corsivo”. Nel 2001 ha collaborato con la “Rai Valle d’Aosta” per una trasmissione radiofonica estiva e nel 2003 ha realizzato un programma televisivo, negli anni 2005 e 2006 ha collaborato con la società “AVI Presse” di Aosta nella realizzazione di documentari per la “Rai Valle d’Aosta” e per la Presidenza della Regione, dove, dall’ottobre 2006 al luglio 2008 è stata assunta con il ruolo di vice capo ufficio stampa, responsabile delle relazioni esterne. Nel 2007 si iscrive all’Ordine dei giornalisti della Valle d’Aosta e nel 2008 alla “parte II” dell’Albo dei segretari degli Enti locali della Valle d’Aosta. Successivamente, nel 2008 e 2010 si occupa del coordinamento di due edizioni del Premio “La Donna dell’Anno” per la Presidenza del Consiglio regionale, mentre nel 2009 realizza trasmissioni televisive per la “Rai Valle d’Aosta” “Tele 8 Mont Blanc” di Annecy, in Francia.
Nel 2010 è consulente di Aurelio Marguerettaz, presso l’Assessorato regionale al turismo, per la redazione di testi funzionali alla campagna di promozione turistica della Valle d’Aosta sul mercato nazionale, a cui segue l’esperienza di sindaco del suo paese, dal 2010 al 2015 e poi di consigliere di minoranza dal 2015 al 2020, mentre dal 2014 al 2016 ha ricoperto l’incarico di consigliera regionale di parità.
In possesso dell’abilitazione di “pisteur secouriste” e del porto d’armi per uso venatorio, conosce ottimamente il francese e dichiara di parlare discretamente spagnolo ed inglese.
Insieme alla giornalista Laura Agostino ha pubblicato, nel 2007, il volume “Valgrisenche. Una comunità fra guerra e pace” ed ha collaborato, nel 2009, al libro “La Vallée d’Aoste sotto tutti i cieli”. Dal 2010 al 2014 è stata direttore responsabile della rivista “Sui Generis”, semestrale della Consulta regionale per le pari opportunità e dal 2011 al 2013 ha diretto “Le Chasseur valdôtain”, semestrale del Comitato regionale della gestione venatoria della Valle d’Aosta.

«”L’Esprit de l’Union” è il titolo che ho dato al mio programma – ha esordito la neo presidente – Ho scelto questo titolo tenendo presente lo spirito con cui è nato il Mouvement, ma anche perché può essere interpretato come lo spirito dell’Union. Il nostro movimento è aperto a tutti coloro che sono fedeli alla causa valdostana, è scritto nei nostri statuti. Ma qual è la causa valdostana? L’Union Valdôtaine si batte da sempre per la cultura, le origini, l’economia, la salute e il benessere della Valle d’Aosta. Nella storia dei suoi 75 anni, questo viaggio non è sempre stato facile, a volte ci siamo persi, soprattutto per rivalità personali, questo non deve ripetersi. Oggi, invece, l’Union Valdôtaine è in piena salute e lo vediamo ora in questa sala e l’ho visto il mese scorso, incontrando amici, presidenti di sezione, giovani e simpatizzanti, che mi hanno mostrato tanta voglia di stare in politica. In questi giorni in tanti mi hanno detto di essere coraggiosa, ma credo che i veri momenti di difficoltà siano stati vissuti dal presidente uscente David Follien e dal presidente della Regione Erik Lavevaz. Grazie al lavoro degli organi del movimento, la Valle d’Aosta ha nuovamente fiducia nell’Union Valdôtaine».

«Da lunedì (il 7 giugno, n.d.r.) inizierò a programmare gli incontri con le sezioni – ha quindi annunciato Machet – condivisione, partecipazione e ascolto sono la forza del nostro movimento. Il vero federalismo, di cui si parla anche nel nostro Statuto, l’abbiamo come esempio nella struttura del nostro movimento. Il federalismo inizia dalle nostre sezioni».
Cristina Machet ha anche proposto di creare sezioni tematiche oltre alle sezioni comunali, su agricoltura, salute e scuola aperta, a prescindere dall’appartenenza ad una sezione comunale, mentre la questione della Réunion verrà affrontata nel prossimo Congrès national: «i movimenti sono un insieme di idee, se sono condivise allora vale la pena lavorare insieme – ha sottolineato – dobbiamo ragionare strategicamente e con degli ideali. La frammentazione dei partiti autonomisti degli ultimi anni ha aperto la porta ai partiti nazionali, il che non ha fatto bene a nessuno di noi. Dobbiamo lavorare su punti e obiettivi comuni», tra cui è stato ribadito il federalismo, a partire dai Comuni: «ho iniziato la mia esperienza politica da sindaco – ha ricordato – i Comuni sono il vero esempio di federalismo ma devono avere più autonomia per dare risposte ai cittadini valdostani. Le leggi di settore penalizzano il lavoro dei nostri Comuni».

«In questo periodo di pandemia le famiglie hanno pagato un prezzo troppo alto – ha aggiunto Cristina Machet – i genitori che si sono dovuti organizzare tra pandemia, scuola e lavoro, o i giovani che non sono potuti non andare scuola. Perché una società funzioni è fondamentale che la famiglia sia al centro dell’azione politica. È importante coinvolgere i giovani e valorizzare le donne, abbiamo tante donne amministratrici nelle sezioni, ma oggi è ancora troppo difficile per loro occupare posizioni dirigenziali. Dobbiamo lavorarci su».

«Oggi c’è un progetto politico concreto, siamo nel pieno di una pandemia, non è questo il momento di creare una crisi di governo – ha concluso, ricordando, senza citarle direttamente le recenti dimissioni di Chiara Minelli dal Governo regionale – lavorerò con grande entusiasmo, voglio ringraziare il Comité fédéral e il senatore Albert Lanièce che mi ha sostenuto in questi giorni. Ringrazio anche il mio assistente Piero Prola e il tesoriere Federico Perrin per la loro disponibilità».

Fonti: Le Peuple Valdotain, Albo dei segretari comunali degli Enti locali della Valle d’Aosta, Comune di Valtournenche.

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