Caso importato, diagnosi in Pronto soccorso e ricovero. L’Azienda Usl ha confermato, nel pomeriggio di martedì 19 agosto 2025 il primo caso di virus west nile (Wnv) diagnosticato in Valle d’Aosta: il paziente, un turista settantenne italiano, non residente e verosimilmente contagiato fuori regione, è arrivato al Pronto soccorso dell’ospedale Parini per un dolore addominale e la sierologia Wnv, eseguita “da protocollo” nel work-up delle febbri, è risultata positiva e l’uomo è stato ricoverato per una patologia probabilmente correlata.
«Grazie alle competenze specialistiche e alle tecnologie diagnostiche a disposizione, all’ospedale “Parini” si è potuta individuare tempestivamente la malattia – ha spiegato il direttore sanitario Mauro Occhi – la west nile non si trasmette da persona a persona, ma solo tramite puntura di specifiche zanzare che si infettano nutrendosi di uccelli selvatici».
«Niente vaccino e nessuna terapia specifica – ha aggiunto Silvia Magnani, direttrice della struttura di malattie infettive – nella maggior parte dei casi l’infezione è asintomatica o lieve, con febbre, cefalea e dolori. Rare le complicanze neurologiche, soprattutto negli anziani o fragili».
Il contesto: stagione europea attiva, Italia in sorveglianza
Siamo nel pieno della stagione di circolazione del Wnv in Europa: il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) aggiorna settimanalmente i casi umani; l’Italia è fra i Paesi con segnalazioni in aumento nel 2025. Il vettore principale è la Culex pipiens, la comune zanzara di casa, già nota in Italia per il ruolo nella trasmissione del virus.
Il Centro nazionale sangue ribadisce che non c’è alcuno stop generalizzato alle donazioni: nelle aree interessate si attivano test Nat o sospensioni temporanee mirate secondo i protocolli, per garantire la sicurezza trasfusionale.
L’Azienda Usl richiama l’approccio One Health (sanità umana, sanità animale, zooprofilassi): rete di vigilanza su uccelli, zanzare e casi umani, alla luce di estati più calde che prolungano la stagione del vettore.
Cosa fare (subito e senza panico)
- proteggersi dalle punture: repellenti, zanzariere, indumenti lunghi soprattutto all’alba e al tramonto;
- eliminare i ristagni d’acqua (sottovasi, bidoni, grondaie);
- con febbre alta oltre i 38 °C, dopo punture o soggiorni in aree con casi, consultare il medico e non donare sangue fino a valutazione.
Il caso valdostano è importato e il paziente non è contagioso per contatto e la situazione è monitorata dai servizi regionali.