«Nei giorni in cui alcuni colleghi stimati, ai quali va il mio cordiale saluto, comunicano da queste pagine il loro intento di non volersi ricandidare alle prossime elezioni, confermo la mia disponibilità a essere inserito nella lista che parteciperà alla prossima consultazione elettorale».
Così Roberto Luboz, consigliere regionale uscente, esponente della Jeune Vallée d’Aoste, ultimo eletto nella lista della Lega Vallée d’Aoste con 463 preferenze (tre voti in più del coordinatore della Jeune Vallée d’Aoste Erik Lavy), annuncia, su “Facebook”, la sua ricandidatura, pubblicando una foto della sua scrivania, nell’ufficio del Gruppi consiliari di via Piave, ad Aosta: «ecco, questo è il luogo in cui, nei 21 mesi trascorsi, ho avuto l’opportunità di approfondire i temi e gli argomenti che di volta in volta sono stati affrontati in Consiglio – aggiunge – oppure dove ho incontrato cittadini o membri di associazioni che volevano esporre i loro problemi o chiedere delucidazioni sull’operato della Regione. Non è stato un periodo di grandi soddisfazioni e se dopo nemmeno due anni dalle scorse elezioni siamo giunti a questa scadenza anticipata, evidentemente ognuno di noi avrebbe dovuto e forse potuto fare altrimenti. E meglio. Le condizioni politiche però non l’hanno permesso e la conseguenza delle elezioni anticipate è dunque giunta in modo inevitabile».
«Anche a me era balenata l’ipotesi di rinunciare – confida Luboz – tante difficoltà, rapporti ostacolati da eccessivi personalismi e sfrenato egocentrismo oltre che relazioni caratterizzate da carenza di schiettezza e trasparenza mi hanno spesso indotto a voler passar la mano. Tuttavia lo spirito di gruppo della Lega Vallée d’Aoste e soprattutto la rinnovata intenzione di voler dare nuovo impulso all’associazione culturale Jeune Vallée d’Aoste, mi suggeriscono di offrire ancora il mio contributo per una nuova Valle d’Aosta. A coloro che ancora obbiettano sulla mia scelta rispondo con le stesse parole con le quali annunciai, due anni fa la mia candidatura. “E’ vero: avrei potuto scegliere di candidarmi con altri movimenti politici che hanno chiesto la mia disponibilità. Quelli apparentemente più autenticamente autonomisti, ma di fatto, per certi aspetti, anche legati a vecchie logiche e soprattutto a vecchi personaggi che in modo rilevante hanno contribuito a sperperare le grandi risorse pubbliche delle quali questa regione disponeva. Ho ritenuto quindi più avvincente e coinvolgente accettare la candidatura nella Lega per lo spirito libero che rappresenta e, per chi mi conosce, per connotare ancor maggiormente, con la mia presenza, la forte componente identitaria e spiccatamente regionalista di questa lista”».
«”A 50 anni compiuti, con l’impegno maturato in varie attività di volontariato sul territorio e tra la gente – conclude Roberto Luboz, nella sua autocitazione – in questa situazione ove siamo precipitati, pur senza averne responsabilità diretta, ho preferito non rimanere inerme e inerte a guardare la Valle d’Aosta andare alla deriva, ma a metterci la faccia per provare a invertire la rotta. Ne croyons surtout pas que les valeurs de l’autonomie, du particularisme valdôtain et même de l’indépentantisme ne soient défendues que par certaines forces politiques”».