Avs – Rete Civica ha depositato il 29 agosto al Tribunale di Aosta un ricorso d’urgenza per l’accertamento del diritto di voto attivo e passivo alle regionali del 28 settembre, chiedendo al giudice di stabilire quale legge elettorale si applichi: quella previgente (una preferenza) o la versione modificata con le tre preferenze, approvata a fine luglio e confermata dal referendum del 10 agosto, che l’Amministrazione regionale intende utilizzare già in questa tornata.
«È un’azione di responsabilità fatta prima del voto per garantire certezza alla comunità valdostana e impedire che le elezioni vengano impugnate e annullate dopo il 28 settembre», ha spiegato lunedì 1° settembre 2025 il costituzionalista Giovanni Boggero dell’Università di Torino – siamo convinti che, convocati i comizi il 25 luglio, una legge non ancora formata, perché dipendente dalla conferma referendaria, non possa applicarsi a quelle stesse elezioni».
Il pool, formato da nove persone, Marco Debernardi, Luigi Giunta, Milena Gualtieri, Piero Lucat, Katya Foletto, Massimiliano Kratter, Manuela Nasso, Elio Riccarand e la consigliera regionale uscente Chiara Minelli, ha chiesto una pronuncia cautelare rapida, anche tramite decreto “inaudita altera parte”, sulla base dei soli atti, ferma la facoltà del giudice di fissare un’udienza.
Per Chiara Minelli «la legge sulle tre preferenze è stata promulgata ed è entrata in vigore, ma non è applicabile alle prossime consultazioni, visto che le date sono successive al decreto di indizione dei comizi del 25 luglio, quando le operazioni di costruzione delle liste erano ampiamente iniziate, visto che le sottoscrizioni erano a partire dal 20 giugno in calce a liste formate», mentre Elio Riccarand ribadisce che «a 27 giorni dalle regionali non sappiamo ancora come si voterà: è un fatto negativo. L’impegno di riforma elettorale non è stato rispettato; a fine legislatura ci troviamo con la legge peggiore d’Italia».
Giovanni Boggero ha ribadito che la questione «è di rilievo costituzionale perché incide su voto attivo e passivo. Non chiediamo di sollevare una questione di legittimità costituzionale, ma di stabilire quale legge sia applicabile alle regionali del 28 settembre».
Cosa contesta Avs – Rete Civica
- sequenza degli atti: il decreto di indizione del voto precede la consultazione che ha reintrodotto le tre preferenze; per Avs – Rete Civica, valgono le regole “fotografate” all’avvio del procedimento;
- richiesta al giudice: un accertamento che consenta agli elettori di votare senza incertezze sulla validità delle preferenze espresse.
Chi è Giovanni Boggero
Ricercatore di diritto costituzionale e pubblico all’Università di Torino, abilitato ad associato; socio di Villa Vigoni, componente del Comitato diritti umani della Regione Piemonte, editorialista per Il Foglio e Aspenia, nel Comitato scientifico della Fondazione Csf da aprile 2025.
Nota di contesto: la competenza del giudice ordinario sui diritti politici (come le modalità di espressione del voto) è un terreno consolidato. L’esito del ricorso potrà confermare l’attuale assetto o indicare correttivi prima del voto.